Domande frequenti

Domande frequenti

Cosa è il Coaching?

È un rapporto di partnership, una relazione di fiducia che aiuta il cliente a sviluppare potenzialità personali e professionali, a focalizzare obiettivi, ad apprendere ed elaborare strategie per migliorare comportamenti e qualità di vita. Avvia un processo di consapevolezza che accelera la crescita.

Come si svolge?

Tramite una precisa struttura comunicativa fatta di domande, feedback ed esercizi, che possono comprendere anche la meditazione profonda. Si possono fare le sessioni in presenza, ma anche tramite Skype.

Che cosa vuol dire “coaching”?

Coaching viene dalla parola inglese “coach” che significa sia “allenatore” che “carrozza”. In questo senso, il coaching fornisce al cliente quell’equipaggiamento teso a superare limiti, schemi mentali, permettendo al cliente di raggiungere con efficacia risultati determinati e di porsi sfide di eccellenza.

Qual è lo scopo del coaching?

Ampliare l’orizzonte di possibilità del cliente e stimolarlo ad agire nella direzione desiderata o verso nuovi impegni.

Quanto tempo andrà avanti?

È una strategia tesa all’efficacia in tempi brevi. I moduli non supereranno mai i l’arco di 6 mesi e si chiuderanno normalmente in 2-3 mesi. Ogni modulo prevede ca. 3-5 sessioni. Per l’efficacia del processo, ogni sessione avverrà con una frequenza non minore di una settimana e non maggiore di 15 giorni. Ogni sessione avrà durata da 45 a 120 min.

Di cosa c’è bisogno?

Affinché il coaching sia efficace, è necessario il rispetto del patto di fiducia da parte di entrambi i contraenti. L’obiettivo sarà sempre scelto dal cliente. Si tratterà di un obiettivo esterno, autodeterminato, futuro, teso a comportamenti visibili da attuare secondo un piano di azione concreto. Sotto questo profilo, il coaching si differenzia nettamente da un percorso di psicoterapia, da un accordo di consulenza e da una relazione di Mentoring. Il cliente ha quindi la totale responsabilità della scelta e del raggiungimento o meno dei suoi obiettivi, non si aspetta “consigli” o “informazioni” dal coach su come deve agire.

Cosa fa il Coach?

Il coach da parte sua è tenuto a rispettare un codice deontologico della sua associazione di appartenenza che prevede: segreto professionale, trasparenza nel rapporto, onestà intellettuale, rispetto del cliente e assenza di giudizio. Nella prima sessione, che s’intende gratuita, il coach è tenuto a spiegare natura e finalità del coaching, a chiarire le reciproche responsabilità con il cliente, a spiegare i limiti della confidenza e le condizioni dell’accordo (luogo, modalità di contatto e di pagamento, durata e scioglimento del contratto).

Quando si parte?

Il coaching parte solo ed esclusivamente a seguito dell’impegno del cliente a rispettare gli accordi e ad avviare la relazione di coaching.

Che cosa vuol dire “epéktasis”?

Epéktasis è una parola greca formata da: “epi” che vuol dire andare-verso; “ek” che indica lo staccarsi da qualcosa; il verbo “teino” che vuol dire tendersi. La troviamo nel famoso testo di S. Paolo della Lettera ai Filippesi 3,14 che dice «dimentico del passato, proteso verso il futuro corro verso la meta…»

In questo protendersi evolutivo, di tappa in tappa verso il Bene infinito, che è Dio, e che fa vivere ogni nuovo gradino come un nuovo punto di partenza, la tradizione mistica vi ha visto la sintesi del cammino spirituale. Perché «l’unico limite alla virtù è non avere limite» (Gregorio di Nissa).

Cfr anche FAQ ICF

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